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Parigi brucia come Beirut, Damasco, Baghdad, Tripoli, San’a, e la Palestina.
Siamo all’interno di una melassa di princìpi e di valori
Esiste una contraddizione di fondo della democrazia: quella di essere una forma di governo come tutte le altre, ma di considerarsi in assoluto la migliore, per una assodata modalità autoreferenziale.
La Storia ha presentato il conto: ragazzi in classe, la merenda è finita!
Quando meno te l’aspetti, la Storia (che è una persona per bene, quando non è sostituita dalla sua controfigura, la propaganda, che è un pò come paragonare una mamma di casa ad una sciacquetta da quattro soldi), ti sbatte in faccia la verità, e la riprova che tutto quanto era ed è pensato e creduto corre nel fiume del divenire umano.
La “democrazia è il popolo, che prende a calci in culo il popolo, su mandato del popolo”
“Ogni sindaco prima di me, sin dove arriva la memoria era stato accusato di essere un demagogo sognatore, oppure un ladro o un truffatore tuttavia io presi quel posto con un certa speranza, intendendo rendere tutto più bello, dare alla gente il dovuto, far sì che i grossi delinquenti si mettessero in riga. Come già una volta il Ledger stava tentando di vendere la sua terra per un parco, ma io lo impedii. Poi allontanai a bastonate sul muso lo schifoso maiale dal trogolo. Che accadde? Bene scoppiò un’ondata di criminalità sulle pagine del Ledger! Quanti rapinatori, giocatori d’azzardo, fuorilegge ubriaconi, e luoghi del vizio! La chiesa cominciò a chiacchierare, la corte mi si mise contro. Sporcarono il mio nome e quello della città mi uccisero per averla vinta. E questo è un gioco da banditi, amici miei, che si chiama democrazia!”. E.L. Masters, Nuova antologia di Spoon River.
Mi domando e mi rispondo
l’implosione dell’Occidente non è il prodotto di un complotto ma l’evoluzione di un sistema che noi stessi abbiamo creato. Altro che bomba intelligente: «Il crollo di questo apparato coinvolgerà anche quelli che credono di governarlo». Per questo, dinanzi alla crisi economica e al caos causato dallo scontro di civiltà, io prevedo tutt’altro che un exit strategy. Ma uno scenario apocalittico. A meno di una marcia indietro responsabile ma scarsamente probabile in quanto «i nostri reggitori se ne sbattono del collasso e sperano che il “cavallo” faccia qualche passo. Tanto, sperano, moriranno prima della fine e toccherà ad altri pagare il conto…».