Internet, il surrogato della libertà

Visto che si parla tanto di leggi-bavaglio sui blog, preciso subito che me ne fotto. La legge sul diritto di rettifica si applica solo nel caso che un blogger dica “Pina e’una puttana”, al che Pina puo’ giustamente incazzarsi e costringermi a rettificare dicendo che Pina non e’ una puttana. Non ci trovo niente di male. Questi signori che si inalberano vanno tanto parlando del fatto che il blogging e’ il nuovo giornalismo, ma poi non accettano uno dei doveri di base del giornalismo , che e’ quello di dire il vero sui fatti, oppure pagarne le conseguenze.

Il solo fatto che la “blogsfera” protesti a riguardo e’ indice di malafede: significa che moltissimi sanno di aver mentito sui fatti, e hanno sinora approfittato della sostanziale impunita’ dovuta ad una carenza di legislazione per passarla liscia.

L’apologetica secondo la quale la legge sarebbe ingiusta parla del povero blogger, che in fondo fa discussioni da bar, che in fondo ciaccola con gli amici, senza sortire nessun effetto, e viene improvvisamente stritolato da una mostruosa macchina giudiziaria che, udite udite, lo costringe a rettificare se ha detto il falso su un fatto o su una persona.

Adesso verrebbe da chiedere: ma come, tutto qui? Insomma, sino a ieri la rete era il motore della nuova democrazia, la fucina del nuovo giornalismo, ed oggi diventa improvvisamente un gruppo di amici che ciaccolano, un bar dello sport cui non si puo’ dare cosi’ tanta importanza da applicare la legge?

Avevo gia’ parlato di questo effetto, quando scrivevo che l’italiano scambia per onesta’ l’impunita’ che vige sui piccoli reati. Egli va gridando “io sono onesto, io sono onesto!” , non per intendere che lui sia davvero un individuo che non viola le leggi, ma per intendere che i suoi crimini sono al di sotto di una consolidata soglia di impunita’, spesso detta anche “cosi’ fan tutti”.

La verita’ e’ che raccontare il falso di qualcuno al fine di colpirne la reputazione e’ un reato.

Normalmente questo permette alla vittima del reato di fare una causa per danni, cosa che viene sconsigliata dagli avvocati per via della lunghezza del processo. Adesso c’e’ uno strumento, simile a quello applicato per i giornali, che impone la rettifica sul medesimo blog (suppongo che imporranno anche il medesimo font).

Signori, avete sempre detto di essere quelli che dicono le verita’ scomode, quelli che raccontano dei fatti veri che lastampa non vuole pubblicare. Benone: di checosa avete paura, allora? Se quella che dite e’ la verita’, non avete nulla da temere, perche’ potrete sempre (come fanno i giornali) pubblicare la richiesta di rettifica dei legali E commentarla in seguito.

Inoltre, vi faccio presente che si tratta di un provvedimento molto meno efficace rispetto a quello riguardante la stampa, perche’ se io scrivo “Pina fa i pompini” probabilmente verro’ linkato da tanti blog. Se scrivo “Rettifico, Pina non fa piu’ i pompini” probabilmente nessuno linkera’ piu’ l’articolo. Siccome la rettifica non verra’ linkata, probabilmente non servira’ a nulla.

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Sito me.

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Quindi un Tool davvero completo e sicuramente il migliore tra quelli diponibili in lingua italiana.
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Pubblicato da Admin2

Website value calculator

In un epoca in cui tutto deve aver un valore economico per forza,eccovi l’ennesimo programmino “Solone” che vi vaticinia il valore in dollari supersvalutati del vostro blog.cattura1

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Come potete vedere il mio vale la stratosferica cifra di 78 dollari,  che tradotti al valore reale  della moneta statunitense  degl’ultimi 60 anni equivale ora come allora ad un ZERO, TONDO  TONDO. Date pure sfogo al vostro spirito narcisistico.

Consumismo sessuale

Ieri,su un altro blog, forse confidando troppo nelle capacità critiche della blogosfera, sono andato a prendere di mira una divinità sociale del nostro tempo: la libertà sessuale. Libertà amsterdam-prostituteche oggi viene intesa come diritto alla scelta sessuale. Insomma quale diritto sancito dalla legge, come altre forme di libertà dei moderni: di parola, di pensiero, eccetera.Pertanto, oggi, chiunque osi mettere in discussione il diritto di libertà sessuale viene considerato un nemico della libertà soggettiva tout court. Fermo restando, per contro, che chi scrive resta contrario a qualsiasi repressione violenta dell’omosessualità.Detto questo, dobbiamo porci una domanda: che cosa ne è della libertà nelle società capitalistiche? In genere, nelle nostre società – società materialistiche per eccellenza – si è liberi solo attraverso il denaro. Ovviamente, per ragioni di consenso sociale, lo stato cerca di colmare il divario tra ricchi e poveri, tra liberi e meno liberi, attraverso interventi volti a mantenere tollerabile la mancanza di denaro. E ciò – ripetiamo – per rendere meno largo il divario sociale che di regola separa la proclamazione dei diritti dalla concreta effettività.
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