Fondo Monetario Internazionale

Il summit dei membri del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale in corso nel fine settimana a Washington è giunto nel bel mezzo del conflitto tra le maggiori potenze economiche del pianeta e quelle emergenti sul valore delle rispettive monete. Con il persistere della crisi economica e delle turbolenze sui mercati finanziari, sono infatti sempre più numerosi i paesi che ricorrono alla manipolazione della propria valuta e all’imposizione di misure daziarie sulle merci estere per stimolare la crescita interna, con il rischio concreto di far sfociare le tensioni diffuse in scontri che potrebbero andare al di là dell’ambito commerciale.

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Trenta milioni di morti

Trenta milioni. Tante sono le morti provocate dal 1980 a oggi dall’applicazione nei paesi africani dei programmi di aggiustamento strutturali imposti dal Fondo Monetario Internazionale, dalla Banca mondiale e dal G8 come requisito indispensabile per concessione di prestiti. Calcolatrice alla mano, la perdita di vite umane causata all’Africa dal ricatto della riduzione della spesa pubblica per salute, istruzione e spese alimentari, e dalla privatizzazione forzata delle imprese statali, equivale a più di cinque  Olocausti, 1.800 guerre in Iraq, 10 mila Intifada e 8 mila 11 settembre. Non a caso, a pubblicare questa notizia è “Censura”, il libro edito in Italia da Nuovi Mondi Media che raccoglie le notizie più censurate del 2009.

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