il video attuale funziona per 24 ore.

Designer olandese Maarten Baas Real Time Clock Analogico Digitale, un film in cui un artista riproduce un orologio digitale con la pittura su pannelli e asciugandosi pulito su uno schermo di vetro (il video attuale funziona per 24 ore).

Mary Gauthier The Sugar Cane

Mama said she don’t give a damn what those people say

Cane smoke can’t be good for you day after day

Every year at harvest time when the black smoke filled the sky

Shed pick me up and take me home and make me stay inside

From Thibodaux to Raceland there’s fire in the fields

All the way up the bayou from Lafourche to Iberville

Dirty air, dirty laundry, dirty money, dirty rain

A dirty dark at daybreak burning the sugar cane

Christmas on the bayou, midnight come and gone

Driving past the sugar mill and all the lights are on

The parking lot is full of trucks I can see the furnace glow

Everybody’s working overtime, it’s a good job, even though

From Thibodaux to Raceland there’s fire in the fields

All the way up the bayou from Lafourche to Iberville

Dirty air, dirty laundry, dirty money, dirty rain

A dirty dark at daybreak burning the sugar cane

First came the sugar cane, then came Thibodaux

Cane sugar built this town, cane sugar paved these roads

They burn the leaves to harvest cash, money for the company

Money makes the world go round, money, money, money

From Thibodaux to Raceland there’s fire in the fields

All the way up the bayou from Lafourche to Iberville

Dirty air, dirty laundry, dirty money, dirty rain

A dirty dark at daybreak burning, burning

The soot and ash are falling like a dark and deadly snow

The air is full of poison to the Gulf of Mexico

Dirty air, dirty laundry dirty money dirty rain

Film : Inception

Il regista di Memento, The prestige e The Dark Night scrive e dirige un thriller d’azione tutto giocato nelle menti dei protagonisti, nei loro sogni. Un cast stellare, con un DiCaprio da premio Oscar, completa il quadro di uno dei più bei film visti nel 2010.

Dom Cobb è il migliore in assoluto. Nel suo campo non c’è nessuno che sia mai riuscito a eguagliarlo. È un mestiere particolare, quello di Cobb: si introduce nelle menti di altri uomini per carpirne i segreti. E lo fa penetrando nel profondo del subconscio, quando la mente è più vulnerabile, durante i sogni. La sua rara capacità ne ha fatto il predatore aziendale più ambito, un asso dello spionaggio industriale, ma anche la medaglia più brillante ha un risvolto opaco. A causa della sua attività, Cobb è un latitante internazionale, ed è solo, senza più il conforto della famiglia. Un potente miliardario, Saito, gli offre la possibilità di redenzione. Un’ultima missione in cambio della libertà. Stavolta, però, sarà tutto diverso: bisognerà introdurre un’idea nella mente di un altro giovane miliardario, Robert Fischer Jr., erede dell’impero economico di suo padre e rivale di Saito. Cobb accetta e assembla una squadra, un dream team di collaboratori fidati: Arthur, suo braccio destro, il manovratore, Eames, il falsario, Yusuf, il chimico. E c’è una nuova adepta, Arianna, una giovane brillante architetto, prodigiosa nel creare spazi virtuali che Miles, il suocero di Cobb, gli ha raccomandato.

Due lustri di desk

La leggenda narra – in realtà è lui stesso a dirlo ma, visto la sontuosità della pellicola, dare una spruzzata d’epico ci sembrava il minimo – che Chris Nolan, regista/sceneggiatore/produttore di Inception, ci abbia messo dieci anni per terminare lo script del film. Non che negli ultimi due lustri il buon Chris abbia fatto soltanto questo, ovviamente. A memoria celluloidea potremmo citare Memento, Insomnia, The prestige e i due Batman (Begins e Il cavaliere oscuro), mica pizza e fichi! In ogni caso, non facciamo fatica a immaginare Nolan scapigliato e chino sul desk, per lungo tempo, prima di trovare gli equilibri adatti a sostenere una sceneggiatura così articolata, sviluppata su almeno tre piani narrativi. “Circa dieci anni fa – racconta il regista – rimasi molto affascinato dal mondo dei sogni, dal rapporto nella nostra vita tra lo stato di veglia e i sogni. Ho sempre trovato interessante il paradosso che tutto ciò che è racchiuso in un sogno – paura, felicità o fantasia – venga prodotto dalla mente dell’uomo. E questo ci fa capire quanto sia incredibilmente straordinario il potenziale della nostra immaginazione. Così, ho iniziato a pensare di come ciò potesse essere applicato a un grande film d’azione con una dimensione umana”.

Mettiamo al bando gli psicanalisti

Affascinante, criptico, adrenalinico, nuovo. Vederlo una volta potrebbe non bastare, perché a voler star concentrati per seguire il garbuglio dell’appassionante trama si rischia di perdersi nell’esperienza emotiva e di non farsi titillare i neuroni dai messaggini ermetici che arrivano dal continuo intersecarsi di piani narrativi (sogno, sogno nel sogno, sogno nel sogno nel sogno, realtà).

E poi tocca rivederlo.

Inception è un labirinto che Nolan ha costruito ad arte, la strada per uscirne non è poi così difficile da percorrere, ma bisogna trovarla. E per farlo non urge certo il lettino dello psicanalista, anche se, negli USA, i vademecum che spiegano il film stanno già proliferando! Per la sua ultima missione, Cobb si serve dell’aiuto di Arianna – un nome, una garanzia quando ci son di mezzo labirinti – non prima di averla istruita in materia di infiltrazione e controllo dei sogni altrui. In questo modo, anche gli ignari spettatori sono accompagnati per mano in questo itinerario ‘uman-speleologico’ e possono spiegarsi perché Parigi, a un certo punto, inizi ad avvolgersi su stessa come un qualsiasi rotolo di carta assorbente.

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