La sensualità e l’erotismo sono un ostacolo sulla via del risveglio spirituale?

Il sesso è una forza potente della natura.
Come tutte le potenti forze naturali, non ha senso domandarsi se sia positiva o negativa: una domanda del genere è terribilmente antropocentrica. Non ha senso domandarsi se le maree siano benefiche o no; anche se l’uomo, legittimamente, ha sempre cercato di volgere a proprio vantaggio le forze della natura, o almeno di porsi al riparo da esse.
Che poi egli sia andato molto al di là di un tale atteggiamento, ed abbia preteso di assoggettare e dominare la natura da padrone assoluto, questo è un altro discorso; e, ovviamente, egli ne sta ora pagando amaramente il fio.
D’altra parte, è evidente che l’uomo non potrà mai superare del tutto una visione del mondo di tipo antropocentrico; sarebbe domandargli troppo: come potrebbe non sentire e non pensare più da essere umano, se di fatto è tale?
E l’uomo, lo sappiamo, non è SOLTANTO natura; egli è ANCHE natura. Dal momento in cui riflette e si stupisce della propria situazione nel mondo, va oltre la natura e diviene qualche cosa d’altro: una creatura essenzialmente spirituale, conscia di avere dei diritti e dei doveri, verso se stessa oltre che verso gli altri.
Pertanto è lecito chiedersi se, nell’uomo – e non, per esempio, negli animali – la forza sessuale svolga una funzione prevalentemente positiva o negativa, sempre dal punto di vista che a noi qui interessa: vale a dire quello del suo risveglio interiore, della sua evoluzione e del suo perfezionamento spirituali.
Esistono, al riguardo (e semplificando alquanto il discorso) due fondamentali scuole di pensiero: quella ottimista e quella pessimista.
La scuola ottimista, presente in molte culture tradizionali e sciamaniche, nelle civiltà antiche (Grecia compresa), nel Brahmanesimo, nel Taoismo e nella versione tantrica del Buddhismo – ci limitiamo a citare le principali – ritiene che le energie sessuali, non che un impedimento o un ostacolo, siano, o quanto meno siano suscettibili di divenire, un prezioso strumento per facilitare l’illuminazione, per portare l’anima nell’orbita dell’Assoluto e del’Incondizionato, insomma per farla uscire dai suoi ristretti confini ordinari e per liberarla dai grossolani condizionamenti dovuti all’ignoranza e alle passioni disordinate.

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