CAUSE SOCIALI DELL’ OBESITA’

Certamente le persone obese sono sempre esistite, come dimostra il caso del signor Daniel Lambert che pesava 334 Kg, anche se non aveva mai raggiunto l’estensione attuale, almeno nei paesi occidentali, tanto da far parlare di una vera e propria EPIDEMIA, come è facile comprendere osservando l’evolversi dell’epidemia di obesità negli Stati Uniti, ma anche negli altri paesi ricchi.A tutt’oggi l’obesità non figura tra i Disturbi del Comportamento Alimentare e non viene classificata come tale.
Attualmente, l’obesità è considerata e descritta clinicamente soltanto come una condizione somatica, definita su base morfologica, come eccesso di massa grassa e non viene associata a specifici profili distorti di personalità, di comportamento, etc.

Al contrario, il trattamento dell’obesità si basa notevolmente su approcci psicologici e psicoterapeutici volti alla ricerca di modificazioni dello stile di vita, oltre che sul comportamento alimentare, l’attività fisica, e altri cambiamenti di tipo psicologico c he portino, ad es, ad una riduzione od eliminazione dei comportamenti di alimentazione compulsiva.

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Sorge comunque spontanea la domanda se l’obesità sia un problema genetico.

Studi su discendenti di genitori obesi e sui gemelli mono e dicoriali dimostrano che i fattori genetici sono nettamente predominanti nella genesi dell’obesità, tanto che a questi fattori sarebbe dovuto fino al 70% della variabilità dell’ Indice di Massa Corporea, come risulta evidente da studi effettuati su bambini adottati (Stunkard AJ e coll 1986; Price la e coll 1987), che dimostrano che l’ IMC correla con quello dei genitori biologici e non con quello dei genitori adottanti.

Stando così le cose, la risposta appare evidente: il problema dell’obesità non è risolvibile.

Prima di trarre conclusioni affrettate, forse è necessario ricordare la differenza tra genotipo e fenotipo. A questo proposito è importante ricordare gli studi di Neel (1962) sugli gli indiani Pima, popolazione indigena dell’Arizona, dedita ad una agricoltura di sussistenza lungo le rive del fiume Gila.

Negli anni di siccità la resa agricola dei terreni diminuiva ed i Pima attraversavano periodi di carestia, ma nelle annate favorevoli si creavano periodi di benessere che permettevano alla popolazione l’accumulo di un minimo di pannicolo adiposo che veniva comunque ridotto nei periodi di carestia.

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