Un’altro illustre cameriere

Sembra che qualcosa si muova, almeno dal punto di vista dell’informazione. Mentre la situazione economica e sociale sta sempre peggiorando, dalla Tunisia all’Albania, dalla Grecia all’Irlanda, almeno la grande informazione si sta accorgendo che dietro alla crisi e al dissesto non vi sono solo Stati spreconi e corrotti, ma che si tratta dell’azione mirata di una élite di potere.
Forse per la prima volta, a parte qualche articolo apparso nelle pagine interne de Il Giornale, un quotidiano “generalista” come Il Messaggero ha deciso di pubblicare in prima pagina, lunedì 17 Gennaio, un’analisi “politicamente scorretta”, come quella di Mario Margiocco dal titolo “Se vincono ancora le banche americane”.
Si tratta di un lungo articolo di critica all’operato e alla figura di Obama, che smaschera l’inconsistenza della sinistra progressista americana, mostrando come il Presidente americano abbia portato con sé alla Casa Bianca i soliti nomi noti delle banche private e di quegli organismi che si dicono “di pubblico controllo” mentre in realtà sono comuni imprese, le più grandi, che agiscono per il profitto. Parlo del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale.
Finalmente qualcuno, oltre ai soliti complottisti, visionari ed estremisti -così come si è soliti chiamare chi cerca di indagare sulle dinamiche nascoste delle vicende geopolitiche- ha osato dire che l’agenda politica statunitense è dettata da Wall Street, che Obama si è adoperato per salvare le banche con i soldi dei contribuenti, senza nemmeno nazionalizzarle, cioè regalando soldi di molti ai soliti pochi.

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Il crollo globale della moneta

Il crollo globale della moneta a corso forzoso

I miei lettori ricorderanno di averli già avvisati nel dicembre 2006 che le banche di tutto il mondo sarebbero crollate quando lo Tsunami Finanziario avrebbe colpito l’economia globale nel 2007. E il resto, come si dice, è storia.
Il Quantitative Easing (detto anche alleggerimento quantitivo) portato avanti dal Presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, ha posticipato soltanto di poco più di 18 mesi la fine inevitabile del sistema bancario basato sulla moneta fantasma a corso forzoso.

E’ questa la ragione per la quale nel novembre 2009 ero così sicuro nel mettere in guardia i miei lettori che entro la fine del primo trimestre del 2010 o, al massimo, entro il secondo trimestre del 2010, l’economia globale sarebbe andata in tilt. I recenti allarmi sul rallentamento dell’economia americana e le parole di Bernanke secondo cui “il recente ritmo di crescita è meno sostenuto di quanto ci aspettassimo” non hanno fatto altro che convalidare la mia analisi. Bernanke ha comunicato che le prospettive sono incerte e che l’economia “rimane vulnerabile a repentini sviluppi”.

Ovviamente le parole di Bernanke non rivelano la reale portata dei timori che stanno assalendo i banchieri centrali e le élite finanziarie che si sono riunite nell’incontro annuale a Jackson Hole, in Wyoming. Ma vi posso garantire che erano molto preoccupati.

Perché?

Sarò sincero e schietto. I “repentini sviluppi” a cui si riferiva Bernanke sono il crollo delle banche mondiali. Questo è un modo di dire della FED e, per chi si trova nel cerchio della morte, si tratta di una terribile avvisaglia. Tantissimi rinomati economisti hanno valutato in modo errato l’obiettivo e le conseguenze del quantitative easing. Gli uffici stampa dei banchieri centrali e i media di tutto il mondo hanno ingannato la gente dicendo che il QE consentirà alle banche di prestare fondi alle società assetate di denaro e far ripartire di slancio l’economia. Il regime con un basso tasso di interesse spingerebbe tutti quanti a richiedere prestiti, consumare ed investire.

Questa era la favoletta.

All’epoca c’erano diversi economisti preoccupati del fatto che come risultato della stampa straordinaria (elettronica o con altri mezzi) da parte della FED, ben presto sarebbe arrivata un’iperinflazione.
Ma non è avvenuto nulla. L’effetto moltiplicativo del sistema a riserva frazionaria non è partito. In effetti, il prestito bancario è rimasto fermo.

Perché ? Che cosa è avvenuto ?

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