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“Grazie per condividere la felicità”, ci dice l’ultimo slogan di Coca-Cola, però guardando da vicino sembra che Coca-Cola di felicità ne distribuisca poca. Provate a chiedere ai dipendenti dei siti produttivi che la multinazionale pretende di chiudere ora in Spagna o ai sindacalisti perseguitati, e alcuni di loro sequestrati e torturati, in Colombia, Turchia, Pakistan, Russia, Nicaragua, o alle comunità in India che si sono ritrovate senz’acqua dopo il passaggio della multinazionale. Per non parlare della pessima qualità dei suoi ingredienti e l’impatto che hanno nella nostra salute. Ogni secondo si consumano 18.500 lattine o bottiglie di Coca-Cola nel mondo, secondo i dati  dell’impresa. L’impero Coca-Cola vende i suoi marchi in oltre 200 paesi.

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