Dyssekilde l’ecovillaggio danese

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A Dyssekilde, le case vengono costruite da volontari. Anche chi coltiva, lo fa volontariamente. E ugualmente chi si occupa del sito internet, chi aggiusta i lampioni, chi pulisce le strade. Addirittura, non vuole un soldo neppure chi governa.

Dyssekilde è un ecovillaggio danese: si trova nell’isola di Senandia, vicino al paesino di Torup. E’ uno dei più antichi villaggi ecologici della Danimarca e fu ideato nel 1982 da cinque persone ispirate dal filosofo Martinus; tra di loro Matawan che, a dispetto del nome, è nato a Livorno e tutt’ora tiene corsi di cucina toscana in Danimarca e nel villaggio stesso. Al tempo, le parole chiave del progetto erano vegetarianismo, autosufficienza alimentare, lavoro locale e soprattutto ecologia. Oggi la comunità di Dyssekilde conta circa 180 abitanti e la visione originale è stata modificata per fare spazio ad una più ampia libertà individuale, basata però sul valore comune della sostenibilità ambientale e del rispetto dell’altro.

Per vivere nell’ecovillaggio bisogna versare all’Associazione una quota di 8900 corone danesi (circa 1200 euro), che viene restituita in caso di trasferimento. Ogni abitante ha così il diritto di partecipare e votare alle riunioni dell’Assemblea, che si svolgono più o meno quattro volte l’anno. I diversi gruppi di lavoro – circa 30, divisi per campo d’azione – formulano delle proposte che vengono discusse e inviate telematicamente ad ogni membro. Se accolte positivamente, vengono approvate e diventano progetti comuni a cui può lavorare chiunque, in base al tempo e alla voglia.

Il villaggio è organizzato in gruppi di case che si autorganizzano per la realizzazione dei vari progetti edilizi. Ogni casa viene costruita con materiali naturali o riciclati, come ad esempio argilla, sabbia, paglia o legno, e l’architettura di ogni edificio risponde al gusto personale e alle diverse esigenze degli abitanti. Tra gli spazi comuni ci sono un campo coltivato di un ettaro, un parco macchine, una piccola foresta, un casolare per attività di gruppo non commerciali e un magazzino con giochi, libri e vestiti gratuiti a disposizione di tutti.

Dyssekilde è all’avanguardia nel campo dell’ecologia. Il riscaldamento delle case consiste in stufe compatte a pellet – costruite con pietre e mattoni –, sistemi geotermici e pannelli fotovoltaici. C’è una stazione ecologica unificata per la raccolta di oltre 20 tipi di materiali diversi, una pala eolica che produce il doppio del fabbisogno energetico del villaggio, un sistema di trattamento dell’acqua piovana, che è il più grande d’Europa, e tre lavatrici industriali a basso consumo energetico.

Ciò che stupisce di Dyssekilde è che 180 persone, tutte diverse, portano avanti uno stile di vita esemplare, in mancanza di regole. L’Associazione non detta norme, non esistono sanzioni dirette per chi non rispetta le linee guida dell’ecologia, o per chi non partecipa ai lavori. Semplicemente, ci si aspetta che ognuno faccia del proprio meglio. Un’idea assurda; ma che sta in piedi da 30 anni.

 

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