Pasolini:Oggi è Domenica, domani si muore

Oggi è Domenica, domani si muore

Oggi è Domenica,
domani si muore,
oggi mi vesto
di seta e d’amore.

Oggi è Domenica,
pei prati con freschi piedi
saltano i fanciulli
leggeri negli scarpetti.

Cantando al mio specchio,
cantando mi pettino.
Ride nel mio occhio
il Diavolo peccatore.

Suonate, mie campane,
cacciatelo indietro!
“Suoniamo, ma tu cosa guardi
cantando nei tuoi prati?”

Guardo il sole
di morte estati,
guardo la pioggia,
le foglie, i grilli.

Guardo il mio corpo
di quando ero fanciullo,
le tristi Domeniche,
il vivere perduto.

“Oggi ti vestono
la seta e l’amore,
oggi è Domenica,
domani si muore”.

 

La capacità di porsi in modo sorridente e leggero

  Le persone naturalmente dotate di un carattere allegro, purché – ovviamente – non siano superficiali e inconsapevoli, godono di un grande vantaggio nella vita, un bene prezioso che le aiuterà moltissimo nei momenti difficili che tutti, prima o poi, dobbiamo attraversare.Quelle che non possiedono un tale dono, vuoi perché non l’hanno ricevuto fin dall’inizio, vuoi perché le circostanze della vita lo hanno eroso e lentamente distrutto dentro di loro, dovrebbero sforzarsi di conquistarlo o di riconquistarlo e porsi tale impresa come un importante obiettivo esistenziale, da perseguire con impegno e perseveranza.

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Quanto più il nostro sguardo si farà limpido, tanto più riusciremo a vedere le cose per quello che realmente sono

«Ferito a morte» è il titolo di un noto romanzo di Raffaele La Capria.
Ma, uscendo dalla letteratura ed entrando nel regno della vita quotidiana, quante sono le persone che continuano a vivere, pur essendo ferite a morte? Che si portano una spina nel cuore, una piaga mortale nell’anima, e nondimeno vivono, o sembrano viere, svolgendo le cose di ogni giorno, come se niente fosse?Sono ferite a morte, eppure vivono; vivono, ma solo esteriormente; vivono, ma solo per portare in giro il proprio simulacro, la propria apparenza di vita – e null’altro.Nella vita, ha detto qualcuno, tutto dipende da quanto si è rimasti delusi, vale a dire da quanto si è rimasti feriti: e questo è il primo problema dell’esistenza.

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