Il suicidio dell’occidente

Nei bei tempi andati le Potenze quando volevano una cosa mandavano le cannoniere e se la prendevano. Era un metodo brutale ma, almeno, intellettualmente onesto. Oggi noi ci vergogniamo di fare la guerra. Una società che si è inventata uno “Statuto dei diritti degli animali” e dove se dai una pedata a un cane puoi finire in galera (l’unico modo di rispettare un cane è trattarlo da cane, altrimenti è lui a non rispettarti) non può permettersela. Naturalmente le guerre si fanno lo stesso, perché sono parte della storia dell’uomo, ma con cattiva coscienza pensando di salvarsi l’anima chiamandole con altri nomi: operazioni di polizia internazionale, di “peace keeping”, missioni in difesa dei “diritti umani”.

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Tranquilli è solo fantascienza

È un brutto film di fantascienza scritto da politici scienziati pazzi. Esattamente otto anni dopo il giorno in cui il presidente George W. Bush ha portato l’America e la sua “coalizione dei volenterosi” in guerra contro l’Irak, il presidente Barack Obama ha portato l’America e la sua “ampia coalizione” in guerra contro la Libia.E proprio come il mondo è stato venduto ad una “coalizione dei volenterosi” che consisteva predominantemente in un’effimera alleanza di persuasi e costretti, la presunta “ampia” coalizione di Obama consiste principalmente nei due compagni di guerra dell’America, il Regno Unito e la Francia.

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Affari colossali fra Sarkozy e il colonnello Mohamar Gheddafi

Da tre anni il presidente francese Nicolas Sarkozy si occupava in prima persona e con il suo staff di due affari colossali che però non riuscivano mai ad andare in porto: la vendita alla Libia di una intera flotta aerea da combattimento confezionata da Dassault e un colossale investimento transalpino per costruire centrali nucleari a Tripoli e dintorni. I due affari colossali erano stati concordati fra lo stesso Sarkozy e il colonnello Mohamar Gheddafi nel dicembre 2007 a Parigi, quando il leader libico piantò fra mille polemiche la sua tenda davanti all’Eliseo. Bersagliato da critiche oltre che dagli intellettuali (in prima fila il filosofo Bernard Henry Levy), anche da esponenti del suo partito, Sarkozy si difese sostenendo che da Gheddafi aveva ottenuto oltre a un impegno diretto sul rispetto dei diritti civili in Libia, anche la firma su contratti preliminari da favola che avrebbero riversato sulle imprese francesi più di 10 miliardi di euro. Continua a leggere