Carlo Scarpa

Dalle architetture ai vetri, dai progetti di design agli allestimenti museali, l’opera di Carlo Scarpa si distingue sempre per l’inconfondibile tratto con cui riesce a coniugare l’amore per i

materiali, l’attenzione al dettaglio e la sapiente elaborazione delle poetiche wrightiane e organiche. Architetto, progettista, artista, Scarpa lascia l’Accademia d’Arte di Venezia nel 1926 e inizia l’attività

come professionista, mantenendo contemporaneamente la frequentazione con le botteghe artigiane e con i maestri vetrai veneziani. Per venti anni, fino oltre la metà degli anni quaranta, riceve numerosi incarichi per la progettazione di edifici, per ristrutturazioni

ed allestimenti. Ma il suo lavoro rimane poco conosciuto e soltanto più tardi la critica scoprirà, farà conoscere e apprezzare il suo operato.
Scarpa lavora a lungo con Dino Gavina, progettando per la Simon International una serie di arredi di grande eleganza formale, alcuni dei quali, come il tavolo Doge (1969), resteranno interpreti significativi del suo intendere il design, sempre progettato e costruito come un’architettura.


Accanto all’architettura e al design, che occuperanno tutta la sua vita professionale, Scarpa, per più di trent’anni (a partire dal 1942) sarà consulente della Biennale di Venezia.