Chi non impara a morire ogni volta

C’è un magnifico pioppo nero, lungo la strada che percorro quasi ogni giorno: un albero enorme, altissimo, con immensi palchi che si slanciano verso il cielo e una chioma smisurata, formata da milioni di foglie tremolanti, che, in questa stagione, assume una tinta arancio ed oro d’una bellezza straordinariamente voluttuosa, da mozzare il respiro. Sembra la chioma di una donna non più giovane, ma bellissima, giunta al culmine del suo fulgore e della sua sensualità: è un prodigio, letteralmente, uno di quei doni sfarzosi della natura che le parole sono incapaci di descrivere degnamente, e davanti ai quali si può solo tacere e ammirare in riverente, estatico silenzio.
Mi sono chiesto più volte quale sia il segreto ineffabile della bellezza, particolarmente di quella degli alberi, queste colonne maestose della grande cattedrale a cielo aperto che è il mondo della natura; e sono giunto alla conclusione che essa è racchiusa nella loro inaudita capacità di rinnovarsi, morendo, ogni anno. Di lasciar cadere le foglie, di ridurre al minimo le funzioni vitali, di sospendere, per così dire, la propria esistenza, in attesa del tepore rigenerante della primavera, che recherà il canto degli uccelli, le dolci piogge d’aprile e farà spuntare sui rami i germogli tenerissimi delle nuove foglioline, come un atto di fede nel domani.Ecco, questo è l’insegnamento: per sopravvivere, dobbiamo costantemente rinnovarci; e, per rinnovarci, dobbiamo imparare a morire, a far morire ogni giorno, anzi, ogni sera, l’uomo vecchio che è in noi, in attesa della rinascita, con le prime luci dell’alba, dell’uomo nuovo che germoglierà dalla nostra parte più profonda. Chi non impara a morire ogni volta, non può rinascere; e chi non rinasce, è come se vivesse già morto: è come se la sua vita fosse un’unica, lenta agonia. La vita di molti esseri umani somiglia ad un’unica, lenta agonia: di vive, non hanno che le apparenze; ma, in effetti, non c’è più vita in essi, e tutto si riduce a trascinare il proprio corpo, la propria muta desolazione e le proprie abitudini, sempre più logore e stanche, da un giorno all’altro, come avanzassero da un deserto all’altro, sfiniti, assetati.

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Giochi per Mac, iPhone, iPad e iPod

Una delle caratteristiche dei dispositivi Apple, tanto amati dai fan della “mela morsicata”, è senza dubbio la grande disponibilità di giochi, utili per passare qualche minuto di svago dovunque ci si trovi.


Quindi il successo dei vari iPhone, iPod e ultimamente l’ iPad è dovuto anche alla possibilità di giocare quasi come fossimo a casa davanti alla Playstation, visto la qualità dei giochi.


Proprio per questo Apple ha deciso di fare una gradita sorpresa a tutti i suoi clienti, ovvero il lancio di un portale completamente dedicato i giochi, raggiungibile all’indirizzo

http://www.apple.com/games/